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L’intelligenza artificiale (AI) è una delle tecnologie più promettenti e rivoluzionarie del nostro tempo, capace di trasformare il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo. L’Italia, come molti altri paesi, sta investendo e sperimentando l’AI in diversi settori e ambiti, con l’obiettivo di cogliere i benefici economici, sociali e ambientali che questa tecnologia può offrire.

Secondo l’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dell’AI in Italia ha registrato una crescita del 52% nel 2023, raggiungendo il valore di 760 milioni di euro1. La maggior parte degli investimenti riguarda soluzioni di analisi e interpretazione dei testi, agenti conversazionali, sistemi di supporto alle decisioni e ottimizzazione, sistemi di raccomandazione e analisi di video e immagini. Tuttavia, solo il 5% dei progetti riguarda la cosiddetta Generative AI, ovvero l’AI in grado di creare contenuti originali e realistici, come testi, immagini, audio e video1.

La Generative AI rappresenta una delle frontiere più avanzate e innovative dell’AI, con un potenziale enorme di applicazioni in vari campi, come l’arte, l’intrattenimento, l’educazione, la salute, la sicurezza e la comunicazione. Alcuni esempi di Generative AI sono i deepfake, le immagini sintetiche, i testi generati automaticamente, le voci sintetiche e le musiche composte da algoritmi. Queste tecnologie sono in grado di ingannare i nostri sensi e di creare esperienze immersive e personalizzate, ma anche di sollevare questioni etiche, legali e sociali.

Per questo motivo, l’Italia ha avviato un percorso di riflessione e regolamentazione sull’AI, in linea con le iniziative europee e internazionali. Nel 2022, il governo italiano ha approvato il Piano Nazionale per l’Intelligenza Artificiale, che definisce le priorità strategiche, gli obiettivi e le azioni per lo sviluppo e il governo dell’AI nel paese2. Il Piano si basa su tre principi fondamentali: l’AI al servizio delle persone, l’AI come motore di sviluppo sostenibile e l’AI come fattore di inclusione e partecipazione.

Tra le azioni previste dal Piano, vi sono il potenziamento delle competenze e della formazione sull’AI, il sostegno alla ricerca e all’innovazione, la promozione dell’uso dell’AI nella pubblica amministrazione e nei settori chiave dell’economia, la creazione di un ecosistema di dati aperti e di qualità, la definizione di standard e norme etiche per l’AI e il monitoraggio degli impatti sociali ed economici dell’AI.

Nei prossimi cinque anni, l’Italia dovrà affrontare diverse sfide per realizzare la sua visione sull’AI, tra cui:

  • Rafforzare il ruolo dell’Italia nel panorama internazionale dell’AI, favorendo la collaborazione e il dialogo tra gli attori nazionali e quelli europei e globali.
  • Incrementare gli investimenti pubblici e privati nell’AI, sfruttando le opportunità offerte dal Piano di Ripresa e Resilienza e dal Programma Quadro Europeo per la Ricerca e l’Innovazione Horizon Europe.
  • Stimolare la domanda e l’offerta di soluzioni di AI, facilitando la diffusione e l’adozione dell’AI nelle piccole e medie imprese, nella pubblica amministrazione e nella società civile.
  • Sviluppare e attrarre talenti e competenze nell’AI, promuovendo percorsi formativi adeguati.

l’AI rappresenta una grande opportunità, ma anche una grande responsabilità. Per cogliere i benefici e prevenire i rischi dell’AI, è necessario un approccio olistico e multidisciplinare, che coinvolga tutti gli stakeholder, dal mondo accademico a quello industriale, dalle istituzioni alle organizzazioni della società civile, dai professionisti ai cittadini. Solo così l’AI potrà essere al servizio del bene comune e del progresso umano.